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SANTO NATALE 2018

Cari confratelli,

anche quest’anno il presepe ci mostra le persone che accorsero ad onorare il bambino Gesù. Recavano doni, insieme alla gioia portavano le speranze, e forse i dubbi, che ciascuno custodiva nel cuore, ma erano sereni perché avrebbero trovato consolazione.

Tuttavia – possiamo immaginarlo – furono più numerosi quelli che non andarono alla grotta. Rimasero chiusi nei palazzi e nelle botteghe, a curare i personali interessi. Forse la tromba dell’angelo non era potente come quella della statuina che mettiamo sopra la grotta della natività. Anzi era un richiamo dolce ma sottile che poteva udire solo chi attendeva da tempo l’invito.

Né si è alzato il dormiglione, quella statuina di un giovane, sdraiato sull’erba con le braccia distese: avrà detto “dopo, forse domani”, e si è perso il più sconvolgente avvenimento della storia, che si manifestava senza clamore pochi passi più in là.

Per questo sono contento e orgoglioso quando vi scrivo per gli auguri di Natale: perché nessuno di voi ha detto “non posso” quando quel Bambino, nelle sembianze di un povero, un malato, un bisognoso, una persona defunta, ha chiesto di avere, accanto, per accompagnarlo e aiutarlo, qualcuno di voi.

Avete ascoltato il richiamo sommesso dell’angelo, e siete accorsi. Vi ringrazio.

Buon Natale a tutti voi

                                                                                               Il Provveditore

                                                                                             Umberto Banchi