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Borgo San Lorenzo 30 marzo 2021

 

C’è stato un lutto, in questi giorni rattristati dalla perdita di persone molto conosciute del paese, che non può passare inosservato.

 

E’ il passaggio, nel Regno di Dio, del confratello Luigi Fusco, straordinario esempio di servizio per la nostra Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo. Aveva compiuto, il 29 gennaio di quest’anno, 100 anni!

 

Luigi, da sempre iscritto alla Misericordia (si pensi che la sua prima iscrizione è datata 12 gennaio 1952, perciò ha svolto 69 anni di servizio!), ha percorso la sua strada terrena attaccato in modo encomiabile alla Confraternita, per la quale ha avuto una vera e propria venerazione facendo un’infinità di servizi. La Misericordia borghigiana alcuni anni fa, giustamente, lo aveva riconosciuto come degno di acquisire il ruolo di Conservatore, la carica massima che si possa ottenere nell’Associazione: colui, cioè, che assieme ad altri confratelli deve vegliare affinché la Misericordia, mantenendo i propri principi originali, sappia innovarsi e adeguarsi al mondo che cambia senza perdere se stessa e i suoi ideali. E fino a quando la salute glielo ha permesso ha svolto il suo ruolo con una compostezza ed una coerenza assoluta.

 

Erano un po’ di anni che la vecchiaia lo costringeva a letto: ma mai ha lasciato il suo ruolo di Conservatore; si informava di continuo sugli eventi, i fatti, le novità che riguardavano la Misericordia borghigiana; io stesso, che lo incontravo andandolo a trovare a casa durante il mio servizio da Provveditore, ho preso dei bei rimproveri sulle cose fatte o quelle da fare. Un brontolare però talmente carico di affetto e di devozione nei confronti della Misericordia che non potevi che ascoltarlo e portare nel tuo cuore i suoi consigli.

 

La prima volta che, da Provveditore, sono andato a trovarlo mi ha commosso: appena mi ha visto, Provveditore ultimo degli ultimi, per il solo fatto che lo fossi andato a trovare si è sciolto in un pianto commosso che mi ha lasciato senza fiato. Quanto onore ho avvertito, in quelle lacrime. Quanto rispetto, quanta ammirazione per quest’uomo, in un attimo!

 

La figlia, Maria Luisa, che lo ha accudito fino all’ultimo, mi ha raccontato che continuamente, nelle sue giornate che sembravano uguali una all’altra, lo trovava imperterrito con i grani della corona tra le mani a ripetere la sua preghiera preferita, il Santo Rosario, con la dedica, quasi sempre per la Misericordia e i suoi volontari.

 

Ci mancherà il suo pregare! Ci mancherà il suo affetto! Ci mancherà il suo esempio!

 

Auguriamoci che il Signore Dio sappia ancora arricchire la nostra Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo con confratelli così esemplari, luminosi, coerenti.

 

Iddio te ne renda merito, fratello Luigi carissimo.

 

                                                                                     Umberto Banchi