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Così, nella fede, se n’è andato anche Riccardo.

 

Riccardo Bartolini, da sempre confratello della Misericordia di Borgo San Lorenzo, aveva il ruolo di Conservatore, la carica massima che si possa ottenere nell’ Associazione: colui, cioè, che assieme ad altri confratelli di specchiata moralità, deve vegliare affinché la Misericordia, mantenendo i propri principi originali, sappia innovarsi e adeguarsi al mondo che cambia.

 

Riccordo ha partecipato attivamente a tutte le attività del secolo scorso dell’Associazione. E fino a quando la salute gliel’ha permesso anche a quelle di quest’ultimo.

 

Ero particolarmente legato a lui, non solo perché parente, ma soprattutto per l’affetto che legava lui al mio babbo Aldemaro; e questo legame il babbo ce l’ha tramandato. Tante volte si è fermato a parlare con me ricordando le epiche pagine dei Confrartelli, impegnati in modo straordinario, a volte persino rischioso, nel soccorso agli ammalati. Quante volte il suo racconto partiva  con  “…  mi ricordo una volta col tuo babbo Aldemaro …” e proseguiva con i racconti dei giorni del bombardamento, quand’era bambino, ai servizi fatti ancora con le zane (le ceste di vimini) dove si adagiava il sofferente, anche di notte, prendendolo in posti angusti ed impervi; e poi le ambulanze “moderne”, il nascere della Protezione Civile fino all’eredità Bambi e alla Risonanza Magnetica. In quel suo parlare fiorentino forbito ed impeccabile (da apprezzato maestro elementare qual era stato nella sua vita lavorativa) sciorinava racconti intrisi di una passione ed un’emozione che non potevi non sentirti coinvolto tanto ti pareva d’ esser li, sul momento.

 

Era senza dubbio la “memoria storica” della nostra Misericordia e all’ epoca della pubblicazione del libro celebrativo edito per i 150 anni della Confraternita borghigiana (1997) fu lui, assieme a pochi altri, a mettere assieme foto, racconti e ricordi.

 

Durante il mio mandato di Provveditore ho provato tante volte a metterlo di fronte ad un registratore perché raccontasse, in libertà, i suoi racconti ed i suoi aneddoti: avevo come la sensazione che quel tesoro di ricordi di vita di misericordia che Riccardo aveva costruito in tanti anni di volontariato svanisse con lui. Per la verità non sono mai riuscito in questa operazione; ma so che appunti ne ha scritti e spero che possano essere trovati e raccolti.

 

Con Riccardo se ne va un altro pezzo di storia della Misericordia borghigiana; c’è solo d’ augurarsi che in questo mondo proteso all’individualismo, ci sia ancora spazio per anime buone, cariche di gentilezza, di passione e di fede come quella di Riccardo.

 

Grazie Riccardo. Iddio te ne renda merito.

 

Umberto Banchi, ex Provveditore